L'ozono è un gas caratterizzato da instabilità, non può essere conservato, ma prodotto al momento del suo impiego.
L'ossigeno-ozono terapia è una metodica che ha più di un secolo di vita e anche se è stata relegata ad un ristretto numero di medici entusiasti, rappresenta oggi un metodo rivoluzionario per la nostra salute e il benessere fisico, dimostrando una buona efficacia clinica senza interazioni farmacologiche, né effetti secondari.
A seconda della patologia da trattare la concentrazione di ozono è diversa e noi seguiamo i protocolli medici terapeutici della SIOOT (Società Scientifica di ossigeno- ozonoterapia).
L'ossigeno ozono terapia si può considerare una terapia ad ampio spettro, in quanto esercita un'azione antinfiammatoria-antidolorifica, riattiva il microcircolo, facilitando in diversi organi e apparati la cessione di O2 ai tessuti. Agisce sul metabolismo cellulare e favorisce l'eliminazione delle tossine prodotte dalle cellule, esercita una potente azione antiossidante e di scavenger sui radicali liberi, attraverso uno stimolo paradosso di perossidazione controllata, che ottimizza le risposte da parte da parte degli antiossidanti cellulari.
Le vie di somministrazione più comuni sono:
intramuscolare;
sottocutanea;
intrarticolare;
autoemoinfusione per via endovenosa.
Alcune delle patologie più comuni che si possono curare con l'ossigeno-ozono terapia sono:
ernie discali e/o protrusioni a livello cervicale, dorsale, lombare con conflitto disco radicolare intraforaminale attraverso infiltrazioni paravertebrali mirate;
artrosi delle grandi e piccole articolazioni: artrosi del ginocchio, spalla, caviglia, piccole articolazioni delle dita delle mani o dei piedi, epicondiliti ecc con infiltrazioni intrarticolari.
Particolare attenzione deve essere posta all'autoemoinfusione, tecnica attraverso la quale vengono prelevati circa 150 cc di sangue venoso, che viene raccolto e miscelato (in apposite sacche sterili certificate e prive di ftalati) con una miscela di ossigeno e ozono a concentrazioni diverse secondo i protocolli per le varie patologie e poi reinfuso per la stessa via endovenosa al paziente.
La grande autoemoinfusione (GAE) trova indicazioni per patologie importanti quali:
artrite reumatoide
arteriopatie 1-2-3 stadio
infezioni post impianto protesico
epatopatie
dismetabolismi
azione antiossidante
sindrome da stanchezza cronica
fibromialgia
adiuvante nelle neuropatie degenerative come la SLA, sclerosi multipla